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Cronaca

Trieste, settembre 2018: la pubblicità al tempo delle "ronde"

Dopo i fatti della scorsa settimana non sono mancati i commenti e le prese di posizione dei partiti politici, dei sindacati di Polizia, dei singoli cittadini. Quali sono le conseguenze di un gesto che ha fatto discutere

Il dibattito sulle ronde effettuate dai militanti di estrema destra di Forza Nuova a Trieste venerdì scorso nella zona tra via sant'Anastasio e via Pauliana si fa sempre più acceso. Dopo la "spedizione" durante la quale un gruppo di circa una decina di persone, riconducibili all'area neofascista triestina, si è portato sul luogo e ha successivamente denunciato lo stato di degrado, prostituzione e spaccio che in quell'area avverrebbe la sera, la politica triestina si è divisa, alimentando una discussione che ha coinvolto anche le maggiori sigle sindacali di Polizia, oltre ad un commentario social che come spesso accade in questi casi, ha mostrato il lato peggiore di sé. 

Le posizioni politiche 

Nei giorni immediatamente successivi la Lega Nord, Forza Italia, il Partito Democratico, Fratelli d'Italia e per l'appunto i diversi sindacati di Polizia hanno espresso la loro posizione, doverosa e legittimata dal mandato di rappresentanza di cui essi stessi sono stati investiti. A margine, abbiamo pensato di fare il punto, senza pretendere, naturalmente, di essere in grado di fornire la risposta. Abbiamo pubblicato le opinioni di tutti i partiti e abbiamo letto i comunicati che l'arco politico ha inviato via mail in maniera costante dal giorno dopo l'azione fino ad oggi. Abbiamo letto i commenti delle persone che su facebook hanno partecipato al dibattito - che sempre più spesso assomiglia ad una rincorsa al senso unico e non distante dall'usare toni inappropriati. Dopo aver ragionato sul tema e considerati questi elementi di discussione, abbiamo voluto fare un po' di chiarezza, anche per noi che siamo portati a raccontare i fatti per quelli che sono; nel dibattito generale altresì, emergono alcuni elementi che a volte rimangono nascosti o non vengono riconosciuti e che al contrario, meriterebbero un'attenzione particolare e un tentativo lucido di analisi.   

Il nostro reportage 

Ieri mattina ci siamo voluti recare sul posto per raccogliere testimonianze e raccontare la zona. Un'area, quella tra via sant'Anastasio e via Pauliana, abbandonata da molto tempo, dove alcuni movimenti definiti "sospetti" dai residenti destano preoccupazione e fanno scattare un campanello d'allarme. Nel dovere di cronaca e per onestà intellettuale, bisogna ricordare che la zona era stata già in passato oggetto di denunce e segnalazioni da parte della popolazione, date anche dalla vicinanza con la piazza della stazione centrale di Trieste che non gode, evidentemente, di ottima salute. Sono numerosi i fatti di cronaca che in questi anni sono stati raccontati e che hanno avuto come teatro la piazza dello snodo ferroviario. L'area è relativamente periferica e vi trovano spazio realtà nobilissime, tra i bar, il consolato rumeno, il centro diurno e altre attività che vivono la quotidianità in maniera normale. Da qui, il passo per mettere piede in questo cono d'ombra è breve.  

La zona

Quello che abbiamo trovato in via sant'Anastasio è riconducibile ad una zona dimenticata e abbandonata, che la maggior parte delle persone non frequenta e che invece è diventata oggetto di passaggi di persone che, come emerso dalle testimonianze, sembrano poco raccomandabili. Cancelli completamente sprangati, un degrado presente ormai da qualche anno - la situazione è complicata da molto tempo e alcune iniziative politiche e certe letture di parte, tendono a dimenticare in fretta. Verrebbe da chiedersi: "Perché i legittimi proprietari lasciano la zona in quello stato?" oppure "Per quale motivo la situazione dura da molti anni?", e infine "quali sono i progetti in cantiere per riqualificare l'area?". Dopo la pubblicazione del reportage siamo stati contattati dal consigliere comunale di Forza Nuova Fabio Tuiach che ha chiesto "qualche notizia in più". Quello che abbiamo raccolto è stato pubblicato all'interno del reportage (anche fotografico) realizzato da Stefano Mattia Pribetti.

Le forze dell'ordine

Nel dibattito sono entrate, giocoforza, anche le forze di Polizia. Sono loro a garantire la sicurezza e l'ordine e sono loro che proteggono la cittadinanza. Il dibattito sull'immigrazione e il tentativo di arginare i flussi migratori che dopo aver percorso la rotta balcanica, e complice anche lo spostamento della commissione rifugiati da Gorizia a Trieste (da non sottovalutare nell'analisi globale del fenomeno), giungono nel capoluogo regionale, ha fatto sì che l'attenzione si spostasse sul confine. Sono arrivati rinforzi la prima volta a luglio e dopo un paio di settimane sono rientrati ai rispettivi reparti; poi sono giunti nuovamente sulla frontiera ad agosto rimanendovi ancora in questi giorni. I numeri che la Questura ha fornito sugli arrivi, durante una conferenza stampa, sono "in linea con l'anno precedente". Per la Questura quindi non sembra esserci nessuna emergenza. Gli uomini della Polizia, come tutti gli uomini, tuttavia non possiedono il dono dell'ubiquità e non sono fisicamente in grado di essere dappertutto o in due posti contemporaneamente. Capita in qualsiasi situazione, professionale e non: se la coperta la tiri da un lato, l'altro rimane scoperto; ed allora è in dimensioni di "vuoto" o di presenza scostante, che chi ha un qualsiasi interesse si infila e pensa di poter fornire la soluzione, a volte scavalcando senza chiedere. "When the cat is away the mice will play" direbbero gli inglesi. Il Governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha annunciato l'utilizzo di 23 forestali sulla linea di frontiera, per aiutare i militari e la Polizia di Frontiera già presente e gravati da una mole di lavoro non indifferente. Il dibattito quindi sull'utilizzo delle forze di Polizia sul territorio deve necessariamente prendere in considerazione elementi e dimensioni che non sempre si manifestano chiaramente.  

Per il Silp sono "illegali"

Per il Sap serve "più presenza dello Stato" 

Il rischio che diventi uno spot

È indubbio infine, che la cronaca dei fatti a volte può giovare ad un movimento politico che raccoglie consensi tra la popolazione ben diversi da quelli dei partiti maggioritari o di opposizione. Durante la Prima guerra mondiale, il giornalismo dell'epoca scriveva di un fronte dove tutti gli eserciti vincevano sugli altri. Leggendo le cronache del tempo sembra che nessuno conoscesse la sconfitta e, grazie alla memoria, sappiamo che non fu così. La popolazione viveva ignara della reale situazione e l'informazione era ben distante da quella attuale. Si sa che nel marketing e nel desiderio di promozione degli interessi professionali, i giudizi qualitativi sono relativamente importanti: fondamentale invece, risulta essere l'esposizione mediatica, il più classico dei "basta che se ne parli". 

Il consenso

Raccogliere consensi anche grazie ad operazioni che fanno discutere, diventa così uno degli obiettivi, politici e personali, fa poca differenza. Scomodare Il Principe di Niccolò Machiavelli ci sembrerebbe per certi versi distante dalla semplificazione che questo argomento necessita - anche se il consiglio a leggerlo rimane in calce. Chiudendo, affinché ci si possa confrontare con la memoria dei fatti, il consigliere comunale Fabio Tuiach era stato, tra l'altro, eletto tra le file della Lega Nord e solamente dopo l'allontamento dal partito di Salvini per alcune posizioni che la stessa Lega aveva trovato discutibili, aveva abbracciato la causa dell'estrema destra triestina. Certe campagne elettorali, su tutto l'arco politico da destra a sinistra e certamente grazie all'assenza di filtri dei diversi social media, rappresentano metaforicamente il ribaltamento del moto perpetuo. Insomma, durano tutto l'anno e non si fermano mai, neanche in vacanza

Lo Stato come unico garante 

La sicurezza deve essere gestita e organizzata dalle forze dell'ordine, garanti e rappresentanti dello Stato. Se le "passeggiate per la sicurezza" non sono in regola con la legge (numero di partecipanti, presenza delle pettorine ad esempio) allora chi di dovere dovrebbe ricordare ai più che la legalità rappresenta una dimensione fondamentale; lo stato di diritto rappresenta, piaccia oppure no, l'unica possibilità per onorare il mandato che gli elettori hanno deciso di consegnare nelle mani dei propri rappresentanti. Sta a noi comprenderlo e a farlo nostro. Il resto, è solo marketing. O pubblicità, decidete voi.  

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